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le emozioni dello spazio
L'Architettura per secoli ha rappresentato se non sempre l'espressione del popolo, almeno il luogo e lo spazio dove si riconosceva nelle sue attività: commerciali, religiose, ludiche e sociali. Sia essa luogo aperto che chiuso. Oggi gli unici spazi collettivi progettati sono i parcheggi o i centri commerciali e anche gli spazi storici sono stati trasformati in un "luna park" per turisti, dove l'abitante del luogo è fuori posto. Per questo è necessario che nasca un movimento che promuova una nuova architettura, attiva per l'appunto, perché solo lo spazio dove la persona si riconosce e può svolgere in armonia con la comunità le sue attività sociali, è degna di chiamarsi architettura.
L'immagine a fondo del titolo scattata nel borgo di Ischia di Castro (VT), vuole rappresentare come anche una stalla può diventare luogo di incontro e scambio culturale e può allora elevarsi al ruolo di "architettura attiva". Si sta infatti svolgendo una gara di "poesia a braccio".
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